Lab-IP

LA RAPIDITÁ DELL’APPALTO «PRIMULE» PER LE VACCINAZIONI ANTI-COVID


Elisabetta Zinno

22/02/2021

Il 20 gennaio 2021 è stato pubblicato il bando per l’individuazione delle imprese che costruiranno i padiglioni al fine di somministrare il vaccino anti-covid. Si tratta di una procedura di massima urgenza, in deroga al codice degli appalti, in applicazione dell’art.122 della legge 4 aprile 2020, n.27. 

In tale bando di gara sembrano presenti delle criticità circa vari profili a partire dalle tempistiche brevissime entro le quali le società interessate dovranno presentare le offerte tecnico-economiche. Infatti, il termine per la presentazione era stato previsto entro il 27 gennaio, poi posticipato al 3 febbraio, quindi un termine di pochi giorni per creare un’offerta adeguata alle esigenze richieste. 

Altro termine previsto è quello dei trenta giorni, aumentati a quarantacinque, per la realizzazione dei cd. «padiglioni» prefabbricati per un numero minimo di ventuno, in tutti i capoluoghi di regione, per un massimo di milleduecento. Ciò comporterebbe che più squadre contemporaneamente dovranno essere occupate dalla loro costruzione. 

Inoltre, è previsto un termine di intervento per qualsiasi problema possa sorgere di trenta minuti dalla sua segnalazione. 

L’obiettivo del bando è la realizzazione dei padiglioni al fine di somministrare il maggior numero di vaccini nel minor tempo possibile. 

Il progetto di Stefano Boeri disloca circa trecento metri quadrati a padiglione, quaranta per la sala d’attesa che fungerà anche da ingresso e uscita non separate e reception. Prevede uno spazio di altezza di 2,7 metri, profondità dei locali di 2,6 metri, corridoi di 1,4 metri, mentre per gli ospedali la misura minima di quest’ultimi è di 2,8 metri, e sala «reazioni inverse» di circa nove metri quadrati. Ipotizzando un numero di circa cinquanta persone sempre presenti nella primula, con due servizi per i pazienti e uno per gli operatori. 

 Il progetto, inoltre, prevede un numero di sei postazioni per la somministrazione, per un tempo di dieci o quindici minuti per paziente, compresa di anamnesi. Anche in assenza di contrattempi, dunque vengono calcolate circa trenta vaccinazioni all’ora, ventisette mila soggetti vaccinati in tre mesi, ai quali aggiungere gli altri centri di somministrazione, quali ospedali e gli stessi centri di vaccinazione.

Il bando, in applicazione dell’art.95 del d.lgs. 50/2016, prevede la possibilità per il commissario straordinario di riservarsi il diritto di non procedere all’aggiudicazione se nessuna offerta risulti conveniente o idonea in relazione all’oggetto da disciplinare. Si tratta di una potestà pubblica che può essere esercitata in base alla valutazione degli interessi pubblici in gioco. 

L’esercizio di tale potere, seppur legittimo, incontra il limite nel rispetto dei principi di buona fede e correttezza e nella tutela dell’affidamento, a cui è strettamente collegato un obbligo motivazionale. 

Proprio tale istituto, alla luce dell’indeterminatezza di alcuni elementi delle offerte richieste, in caso di esito non completamente soddisfacente della gara (per offerte ritenute non idonee a soddisfare gli obiettivi perseguiti con la gara da parte del soggetto aggiudicatario) potrebbe essere la via che conduce alla soluzione in concreto più efficace. 

Vanno evidenziate alcune problematiche dal punto di vista operativo, amministrativo e giuridico, circa la funzionalità e l’economicità del progetto. 

Sotto il profilo operativo, emergono alcune perplessità in ordine all’aderenza critica alla realtà operativa. Infatti, prevedere una tempistica di intervento di appena trenta minuti dalla segnalazione per «qualsiasi evenienza», si deve ritenere irrealistico, a meno che non vi sia l’obbligo contrattuale di avere a disposizione in loco delle squadre di manutentori. Il rischio, quindi, è che la richiesta possa non essere rispettata in concreto. 

 In relazione alle misure previste nel progetto, si tratta di spazi che potrebbero risultare insufficienti sia ai fini delle operazioni da effettuare sia a tutela delle norme anti-contagio. Il rischio sarebbe quello di trasformare i centri di vaccinazione in occasione di infezione.

Dal punto di vista della pianificazione economico-finanziaria, l’indeterminatezza del numero dei padiglioni effettivamente richiesti (da 21 a 1.200), anche da parte delle imprese aggiudicatrici, comporta l’assunzione di un’alea tale da non consentire oggettivamente un’offerta adeguatamente ponderata, che garantisca la corretta esecuzione del contratto.

Per quanto attiene alle questioni più specificatamente giuridiche, l’ampiezza della discrezionalità riconosciuta al Commissario straordinario in merito alla possibilità di ritenere non idonee o convenienti le offerte e quindi non procedere all’aggiudicazione, sebbene per i principi dell’ordinamento debba essere motivata, può appare in ogni caso eccessivamente penalizzante per le imprese coinvolte, soprattutto in ragione del principio del legittimo affidamento.

Tuttavia, per le ragioni sopra individuate, per opera degli esperti è stata promossa una segnalazione all’Osservatorio degli appalti e alla Corte dei Conti affinché si verifichi l’effettiva funzionalità del progetto e la spesa prevista per la sua esecuzione. 

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