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FONDI PER LA DECARBONIZZAZIONE, PLASTIC TAX E SOSTEGNO AGLI ECO-INVESTIMENTI: LA LEGGE DI BILANCIO 2020 SCOMMETTE SULLA CRESCITA SOSTENIBILE

13 gennaio 2020

Eleonora Guaragna

La promozione di un modello di crescita sostenibile e di una riconversione energetica per il Paese è stata, sin dai primi atti di studio, analisi e programmazione sulla manovra economica nazionale, tra gli obiettivi della Legge di Bilancio del 2020. 

Già nel Programma di Stabilità del Documento di Economia e Finanza, pubblicato dal Ministero delle Finanze ad aprile del 2019, era stato segnalato come il passaggio a “standard ecologici più elevati” costituisse una significativa opportunità di crescita economica per l’Italia; il Programma annoverava tra gli strumenti per sviluppare l’economia e rilanciare la politica industriale l’impegno nel promuovere la transizione verso un modello di sviluppo sostenibile, attraverso il sostegno alle attività di ricerca, progettazione e produzione di mezzi di trasporto a basso impatto ambientale, investendo su trasformazioni digitali e tecnologie abilitanti che offrano soluzioni per produzioni più sostenibili e circolari, anche tramite la “green finance”.  

Sempre nel DEF 2019, in particolare nell’allegato “Indicatori di benessere equo e sostenibile”, erano stati indicati fra gli obiettivi del Programma Nazionale di Riforma “lo sviluppo dell’economia circolare” e “la protezione dell’ambiente”; lo stesso documento riportava poi, al capitolo II.11 (“Emissioni pro capite di CO2 e altri gas climalteranti”) un’analisi statistica descrittiva sull’andamento delle emissioni di CO2 e gas climalteranti a partire dal 2005, evidenziando l’importanza delle misure di politica energetica sostenibile adottate negli ultimi anni a livello nazionale e sovranazionale e dell’entrata a pieno regime del sistema di scambio di quote di emissione (ETS).

Dalla Nota di Aggiornamento al DEF, presentata lo scorso settembre, emergeva come chiave della strategia di sviluppo del Governo “Un Green New Deal italiano ed europeo, orientato al contrasto ai cambiamenti climatici, alla riconversione energetica, all’economia circolare, alla protezione dell’ambiente e alla coesione sociale e territoriale”. Veniva prospettata l’introduzione di due nuovi fondi di investimento, per un ammontare totale di almeno 50 miliardi su un orizzonte pluriennale, destinati a Stato ed Enti territoriali: scopo delle risorse, mettere in moto progetti di rigenerazione urbana, riconversione energetica ed incentivo all’utilizzo di fonti rinnovabili.

Dal complesso di documenti preparatori alla manovra di bilancio, traspare chiaramente la volontà di smentire il tradizionale – e ormai anacronistico – contrasto tra produttività, d’un lato, e tutela ambientale dall’altro; creare un binomio tra sostenibilità ed investimenti, promuovendo una crescita economica a basso impatto, circolare, eticamente bilanciata ma al tempo stesso competitiva diviene una delle priorità del Governo. “A tale scopo”, viene affermato nella Nota di aggiornamento al DEF, “è necessario un ripensamento dei modelli produttivi, al fine d’incrementare l’uso di tecnologie a basso impatto ambientale che consentano il contenimento delle emissioni nocive, coinvolgano un impiego crescente di risorse rinnovabili, sostituiscano progressivamente le fonti fossili e contestualmente assicurino una più elevata crescita della produttività del sistema economico.” Il focus è tutto sulle nuove tecnologie, l’eco-innovazione e la promozione di un “mecenatismo ambientale” che orienti le iniziative imprenditoriali verso la tanto auspicata transizione ecologica ed energetica.

La Legge di Bilancio per il 2020 è stata recentemente approvata – il 16 dicembre 2019 dal Senato, il 23 dicembre dalla Camera -, e, dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale prevista entro e non oltre il 31 dicembre, entrerà in vigore dal 1 gennaio 2020.

La manovra, come prospettato, ha riservato ampio spazio alle misure in tema ambientale.

Tra le più incisive, l’istituzione di un fondo da ripartire dal 2020 a venire, destinato “al rilancio degli investimenti delle amministrazioni centrali dello Stato e allo sviluppo del Paese”; le risorse saranno indirizzate ad interventi per l’economia circolare e la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra, attraverso iniziative che incentivino, tra gli altri obiettivi, la decarbonizzazione dell’economia, il risparmio energetico, il turismo sostenibile, l’attivazione di programmi e progetti innovativi ad elevata sostenibilità. 

Il Bilancio riserva inoltre ai Comuni, per ciascuno degli anni dal 2020 al 2024, nel limite complessivo di 500 milioni ogni anno, risorse per il finanziamento di opere pubbliche in materia di efficientamento energetico (tra cui interventi di installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili) e sviluppo territoriale sostenibile.

Sempre per incentivare il ricorso a fonti di energia rinnovabile, è disposto che gli enti pubblici delle regioni che si occupano di edilizia residenziale pubblica convenzionata, agevolata e sovvenzionata possano usufruire del meccanismo dello scambio sul posto dell’energia elettrica prodotta dagli impianti di cui sono proprietari, senza alcun limite di potenza degli impianti stessi, per coprire i consumi delle utenze proprie e dei propri inquilini, fermo il pagamento, nella misura massima del 30 per cento dell’importo complessivo, degli oneri del sistema elettrico. 

E’ stata introdotta la discussa “plastic tax”, imposta sul consumo dei manufatti in plastica con singolo impiego (denominati “MACSI”), accompagnata ad incentivi (sottoforma di credito d’imposta) per le imprese che si adoperano per la produzione di plastica biodegradabile e compostabile; migliorata rispetto alla versione iniziale con l’esclusione della plastica riciclata, l’imposta entrerà in vigore dal 1 luglio 2020, comportando un costo di 45 centesimi al kg di plastica.

Vengono previste anche diverse misure per incentivare la mobilità sostenibile (in particolare la micromobilità, con l’equiparazione dei monopattini elettrici alle biciclette per le regole di circolazione su strada, e la mobilità ciclistica, con lo stanziamento di un “Fondo per lo sviluppo delle reti ciclabili urbane”).

La Legge di Bilancio ha affrontato anche il problematico tema dei sussidi ambientalmente dannosi. L’obiettivo è elaborare modalità per la programmazione della riduzione degli aiuti pubblici alle fonti fossili elencati nel Catalogo dei sussidi ambientalmente dannosi, predisponendo una proposta organica “per la ridefinizione, entro il 31 ottobre 2020, del sistema delle esenzioni a partire dall’anno 2021 in materia di trasporto merci, navale e aereo, di agricoltura e usi civili con l’obiettivo di ridurre la spesa pubblica e di sostenere le innovazioni e gli investimenti in ricerca, innovazione tecnologica, sviluppo e infrastrutture per la riconversione ecologica che producano una riduzione delle emissioni di gas serra entro l’anno 2030”; allo scopo, la manovra istituisce presso il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare una Commissione per lo studio e l’elaborazione di proposte per la transizione ecologica e per la riduzione dei sussidi ambientalmente dannosi.

Per assicurare la partecipazione italiana dal 2020 al 2028 alla ricostituzione del “Green Climate Fund”, fondo istituito nel 2010 presso la 16° sessione della Conferenza delle Parti della Convenzione Quadro sul Cambiamento Climatico delle Nazioni Unite (UNFCCC) per supportare gli sforzi dei Paesi in Via di Sviluppo nell’affrontare le sfide del cambiamento climatico e del surriscaldamento globale, è autorizzata la spesa di 33 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2020 al 2023 e di 66 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2024 al 2028. Viene inoltre istituito, allo scopo di garantire la piena adesione dell’Italia agli impegni sovranazionali per il contrasto ai cambiamenti climatici e la promozione di uno sviluppo sostenibile, il Centro di studio e di ricerca internazionale sui cambiamenti climatici, con sede a Venezia.

Interessanti le misure previste per le imprese in materia di agevolazioni, “al fine di favorire i processi di trasformazione tecnologica necessari alla transizione ecologica e in linea con i principi dell’economia circolare e della decarbonizzazione stabiliti dall’Unione Europea”. La Legge di Bilancio ridisegna infatti l’assetto dei sussidi del Piano Nazionale Impresa 4.0, per promuovere l’innovazione industriale in chiave ecosostenibile. Gli strumenti del super ed iper ammortamento, operativi fino al 2019, vengono sostituiti da un nuovo credito d’imposta per gli investimenti in beni nuovi strumentali; il credito spetta nel caso di raggiungimento di obiettivi di produzione mirati ad un minore e più efficiente utilizzo di materie prime, materiali ed energia, minore produzione di rifiuti, riduzione delle emissioni inquinanti, ricerca di utilizzi alternativi dei materiali. 

Previsto inoltre il rifinanziamento della Nuova Sabatini, con la destinazione di una quota del 25% delle risorse alle piccole e medie imprese che acquistano macchinari, impianti e attrezzature a basso impatto ambientale, nell’ambito di programmi finalizzati a migliorare l’ecosostenibilità dei prodotti e dei processi produttivi, con un incremento dell’incentivo per imprese del Sud.

La Legge di Bilancio 2020 si inserisce così, come un nuovo tassello, nel quadro del “Green New Deal” italiano, che assume connotati sempre più concreti e tangibili. Prossimo passo, in predisposizione proprio in questi giorni, la Strategia di lungo termine per la riduzione dei gas ad effetto serra al 2050; il documento prevede, in linea con l’Accordo di Parigi e gli impegni assunti a livello europeo, scenari e strumenti per velocizzare la transizione verso l’azzeramento delle emissioni nette di gas serra entro il 2050, e verrà trasmesso alla Commissione Europea entro il 1 gennaio 2020.

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