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La Francia sotto la lente d’ingrandimento del greco. trasparenza, cooperazione e controllo: le tre parole chiave del report dell’assemblea di palazzo Agora’

17/01/2022

A cura di Eugenio Parisi

Il Greco (Groupe d’États contre la corruption), l’organo del Consiglio d’Europa con sede a Strasburgo, nel palazzo dell’Agorà, che si occupa di monitorare la corruzione e le azioni per il suo contrasto all’interno degli Stati membri del Coe, ha concluso la sua 89° sessione plenaria all’inizio di dicembre 2021. 

Durante l’incontro, i rappresentanti dei cinquanta Paesi membri hanno approvato e adottato nei confronti della Francia il report di ottemperanza alle raccomandazioni disposte dal Greco durante l’84° sessione plenaria, che ha avuto luogo nel dicembre 2019. Le raccomandazioni sono obbiettivi, che lo Stato deve raggiungere per dimostrare di aver rafforzato il contrasto al fenomeno corruttivo, sia a livello di istituzioni, che a livello legislativo. 

Il report, approvato a fine del 2021, fa parte del c.d. “V round di valutazione” o Fifth evaluation round, inaugurato nel 2017 e che ha come scopo prevenire la corruzione e promuovere l’integrità nei Governi e nelle forze di polizia. 

Nello specifico, nelle raccomandazioni del 2019 si erano individuati interventi sia in ambito amministrativo, che penale e di polizia. 

Quelle riguardanti l’ambito amministrativo sono: 

  1. che sia disposta una norma che ponga l’obbligo di controlli preventivi di onorabilità per tutti gli incarichi all’interno dei gabinetti dei ministri e del Presidente della Repubblica, da svolgersi durante la selezione e con il supporto dell’Alta autorità per la trasparenza nella vita pubblica (Haute Autorité pour la transparence de la vie publique, abbreviata HATVP);
  • che l’Agenzia francese per la lotta alla corruzione e l’Alta Autorità per la trasparenza nella vita pubblica rafforzino la loro cooperazione nell’ambito del controllo e della trasparenza per tutti qui soggetti che ricoprono funzioni dirigenziali di alto livello;
  • con riferimento al lobbying, che (I) le persone con alte funzioni esecutive siano obbligate a divulgare regolarmente informazioni sugli incontri con soggetti che svolgono attività di lobbying (comprensive degli argomenti discussi); (II) che tutti i lobbisti che entrano in contatto con funzionari pubblici (in particolare soggetti con funzioni apicali), indipendentemente dal fatto che siano loro stessi ad aver avviato i contatti, devono iscriversi all’apposito albo;
  • che le dichiarazioni patrimoniali e di interesse del Presidente della Repubblica siano esaminate dall’Alta Autorità per la trasparenza nella vita pubblica al momento del suo insediamento al fine di prevenire qualsiasi conflitto di interessi, reale o potenziale.

Con riguardo al punto 1, con la legge 6 agosto 2019 n. 828, le autorità francesi hanno adottato un meccanismo di individuazione di situazioni di possibile incompatibilità. L’Alta autorità per la trasparenza nella vita pubblica è stata infatti investita di un potere di controllo approfondito sui candidati per lo staff personale dei ministri e del Presidente della Repubblica. Il meccanismo di controllo serve ad evitare che il candidato, nel caso abbia lavorato nel settore privato nei tre anni precedenti la candidatura, presenti degli interessi che potrebbero compromettere il corretto funzionamento, l’indipendenza o la neutralità dell’ufficio ricoperto, o ancora violare i principi di imparzialità, integrità e correttezza. L’autorità, dunque, può emettere un parere di compatibilità, un parere di accettazione con riserva (in tal caso, viene richiesto che l’interessato e l’ufficio competente cooperino al fine di evitare qualsiasi conflitto di interessi una volta nominato), o un parere di incompatibilità. Una volta emesso, il parere ha valore vincolante. 

Entrato in funzione il 1° febbraio 2020, su 220 pareri il 57,9% dei candidati è risultato compatibile, il 41,6% è stato accettato con riserva. Solo lo 0,5% si è visto respingere la candidatura per incompatibilità.

Sebbene il Greco abbia apprezzato gli sforzi fatti in questo campo, questo raccomanda di ampliare le maglie dei controlli, non solo per quanto riguarda lo staff personale, ma anche per tutti i candidati a ricoprire ruoli di prossimità con i ministri e il Presidente della Repubblica. L’obiettivo, dunque, è stato solo parzialmente raggiunto secondo il Gruppo. 

Il Punto 2, invece, riguarda la cooperazione tra le due autorità amministrative anticorruzione. La Francia si è dotata di un’autority, l’HATVP, che si occupa del controllo della legalità delle cariche pubbliche, soprattutto quelle di alta dirigenza e quelle di natura politica, tra cui i Presidente della Repubblica, i ministri e i loro gabinetto. È stato inoltre istituita un’autorità, l’Agenzia francese anticorruzione (Agence française anticorruption, o AFA), le cui caratteristiche ricalcano molto quelle dell’Anac per l’Italia. Infatti, questa deve prevenire la corruzione all’interno della P.a. anche attraverso delle raccomandazioni. Esercita il controllo, anche d’ufficio, sullo stato di attuazione delle misure anticorruzione da parte delle amministrazioni pubbliche, o dai soggetti privati (identificati dalla Legge Sapin II).

Le due autorità, alla fine del 2019 hanno firmato un accordo di cooperazione, che comprende, tra le altre, la formazione dei dirigenti, dipendenti e studenti presso gli istituti di istruzione del settore pubblico. Inoltre, le authority condividono il coordinamento per le iniziative volte alla sensibilizzazione alla anticorruzione, come nel corso online: co-operation, favouritism, misappropriation… how to prevent them in local public administration presso il National Legal Service Training College (ENM). 

Il Greco, però non è stato del tutto soddisfatto del livello di cooperazione raggiunto. Infatti, la raccomandazione aveva come suo scopo principale il rafforzamento della cooperazione e dello scambio di informazione rispetto a quelli che il Greco definisce personnes exerçant de hautes fonctions de l’exécutif(PTEFs), ovvero persone con incarichi di alta dirigenza. Infatti, l’intenzione dell’Assemblea del Greco era quello di ampliare la trasparenza e l’intreccio di controlli su tutti i livelli della P.a. e quindi estirpare in radice ogni potenziale situazione di corruttela.

Questo aspetto ha portato il Greco a ritenere anche questo obbiettivo solo parzialmente raggiunto. 

Con il punto 3, in materia di lobbying, Le autorità francesi hanno però specificato che non intendono modificare il sistema previsto in precedenza dalla disciplina nazionale (un registro era previsto fin dal 2016). Questo perché, in primo luogo, affermano che l’obbligo di dichiarazione dei contatti si applica già ai lobbisti. Ritengono, inoltre, che richiedere pubblicamente ai PTEFs di fare regolarmente un resoconto sugli incontri dei con soggetti che svolgono attività di lobbying e gli argomenti discussi rappresenterebbe un onere significativo per loro senza aumentare significativamente la trasparenza dell’attività di lobbying. 

Il Greco si è detto profondamente rammaricato che il legislatore francese abbia manifestato l’intenzione di non portare a termine gli obbiettivi proposti. Il Gruppo sottolinea soprattutto l’importanza e la necessità di trasparenza per quanto riguarda gli incontri tra Presidente della Repubblica e lobbisti, situazioni che potrebbero portare a influenzare il processo decisionale dell’esecutivo. 

Il Punto n. 4 è estremamente interessante, viste anche le imminenti elezioni del Presidente della Repubblica francese, che avranno luogo ad aprile del 2022. 

Su questo aspetto le autorità francesi hanno fatto notare come i candidati alla presidenza debbano depositare presso l’HATVP, una dichiarazione patrimoniale sulle loro attività e interessi. Dichiarazioni poi puntualmente pubblicate 

Inoltre, prima della fine del mandato, il Presidente della Repubblica ha l’obbligo di depositare, sempre presso l’HATVP, una dichiarazione dove descrive i cambiamenti che possono esserci stati tra l’inizio e la fine del mandato, rispetto a quanto dichiarato 5 anni prima. Le autorità francesi hanno sottolineato come questo sistema non sarà cambiato in vista delle elezioni del 2022. 

Il Greco ha quindi criticato la posizione francese, sottolineando come nessuna parte della raccomandazione sia stata eseguita. 

In conclusione, l’Assemblea del Greco si è detta abbastanza soddisfatta degli sforzi soprattutto per quanto riguarda il ruolo dei soggetti che ricoprono incarichi dirigenziali. Il Gruppo dei Paesi contro la corruzione ha però sottolineato come debba esservi un incremento della trasparenza da parte delle autorità per quanto riguarda i candidati a far parte dello staff dei ministri e del Presidente della Repubblica e stessa cosa per quanto riguarda i rapporti tra soggetti che svolgono attività di lobbying e chi ricopre incarchi di vertice sia politici che all’interno della P.a.  

Il Greco, inoltre critica la volontà delle autorità francesi di non voler rafforzare in alcun modo la trasparenza nei confronti delle possibili situazioni che porterebbero a un conflitto di interessi, reale o potenziale dei candidati alla Presidenza della Repubblica. Ha invece lodato la cooperazione tra le due autorità amministrative anticorruzione, anche se ha sottolineato come ci siano degli aspetti da migliorare.

L’Assemblea del Greco si pronuncerà sui progressi fatti dalle autorità francesi nel giugno 2023. Secondo quanto previsto dal regolamento del Greco, infatti l’Hexagone ha 18 mesi per adeguarsi alle osservazioni e raccomandazioni poste in quest’ultimo report. 

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