Lab-IP

L’azione del Gestore dei servizi energetici a sostegno delle start-up innovative

di ALESSIO PONTILLO

 

11/04/2017

 

  1. Il gruppo GSE ed il progetto “corrente”
  2. L’iniziativa “cleanstart”
  3. Conclusioni

 

 

  1. Il gruppo GSE ed il progetto “corrente”

Il GSE, Gestore dei servizi energetici, è una società per azioni italiana che presenta come socio unico il Ministero dell’economia e delle finanze, nel rispetto di quanto previsto dal d.lgs. 16 marzo 1999 n. 79. Il gestore promuove una crescita sostenibile attraverso l’incentivazione e lo sviluppo delle fonti di energia rinnovabile, operando la verifica degli impianti a fonti rinnovabili e di quelli c.d. di cogenerazione ad alto rendimento; riconosce inoltre gli incentivi per l’energia elettrica prodotta ed immessa in rete da tali impianti.

Il GSE risulta, ad oggi, il secondo operatore nazionale per energia intermediata: ritira e colloca sul mercato elettrico l’energia prodotta dagli impianti incentivati e certifica la provenienza da fonti rinnovabili dell’energia immessa in rete. La società, inoltre, valuta e certifica i risparmi conseguiti dai progetti di efficienza energetica nell’ambito del meccanismo dei certificati bianchi, anche noti come “titoli di efficienza energetica”, e promuove la produzione di energia termica da fonti rinnovabili, c.d. conto termico; il gestore svolge inoltre attività di supporto al Ministero dello sviluppo economico nell’ambito delle materie di sua competenza.

​Il GSE risulta, infine, capogruppo di Acquirente Unico S.p.A., Gestore dei mercati energetici S.p.A. e Ricerca sul sistema energetico S.p.A., tutte società che operano  nel settore dell’energia con finalità pubblicistiche.

Dal 2010 il Gestore dei servizi energetici promuove, su indirizzo del Ministero dello sviluppo economico, il progetto “corrente”, un’iniziativa che ha il fine di promuovere, valorizzare ed aggregare la filiera italiana del clean-tech e della green economy, contribuendo alla creazione di un sistema-paese all’avanguardia sui temi delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica, in sinergia con diversi partner istituzionali.

L’adesione a corrente consente agli operatori iscritti di promuovere la propria attività nel portale web dedicato, consultare i bandi nazionali ed internazionali di interesse, partecipare ad iniziative di sistema e seminari formativi, visionare le informazioni sul mondo delle rinnovabili e poter figurare su “italian cleantech industries”,  il catalogo delle aziende italiane della green economy proiettate sui mercati internazionali.

 

 

  1. L’iniziativa “cleanstart”.

A tre anni dal suo avvio, nel settembre 2013, il progetto corrente focalizza la sua attenzione anche sulle start-up del settore energetico: energie rinnovabili, efficienza energetica e mobilità sostenibile; attraverso cleanstart, un’iniziativa che prevede l’attivazione di servizi ad hoc dedicati alle sole imprese iscritte nella sezione speciale del registro delle imprese prevista dall’art. 25 del d.l. 18 ottobre 2012 n. 179, con l’obiettivo di dar loro visibilità sul mercato e di  assisterne, valorizzarne e promuoverne lo sviluppo. Il GSE monitora il comparto delle start-up innovative clean-tech offrendo al contempo una serie di attività e iniziative volte al loro sviluppo e valorizzazione.

Come riportato dalla relazione annuale al Parlamento sullo stato di attuazione e sull’impatto della policy a sostegno delle start-up e delle PMI innovative 2016, al 30 giugno 2016 risultano iscritte alla sezione speciale del registro delle imprese 620 start-up innovative ad alto valore tecnologico in ambito energetico. Queste risultano rappresentative di tutte le diverse sottofiliere proprie della green economy nazionale, fonti sostenibili, eco-building e  smartgrind su tutte, e distribuite in in tutte le regioni italiane, Lombardia, Emilia-Romagna e Lazio in primis (la provincia italiana con la maggior presenza di start-up clean-tech risulta essere quella di Milano, seguita da quelle di Roma e Torino).

Cleanstart contribuisce ad individuare tra le giovani realtà imprenditoriali italiane quelle attive e specializzate nelle offerte di prodotti o servizi propri dei settori: energie rinnovabili, efficienza energetica, smart grid, gestione e trattamento delle acque, domotica, trattamento rifiuti, materiali, energystorage, eco-building e mobilità sostenibile. Il GSE, in collaborazione con APRE-Agenzia promozione ricerca europea e RSE-Ricerca sistema energetico, ha realizzato due iniziative gratuite di formazione in ambito di europrogettazione, ovverosia tutte le attività necessarie e strumentali alla produzione, alla stesura ed alla presentazione dei progetti europei, intendendosi come tali le proposte di finanziamento indirizzate all’Unione europea in risposta ai bandi che questa pubblica quasi quotidianamente. Il programma europeo “Horizon 2020”, ad esempio, mette a disposizione, per il periodo 2014-2020, oltre 70 miliardi di euro per le imprese europee attive nello sviluppo di prodotti, ricerca ed innovazione, ivi compresi, naturalmente, il settore delle fonti rinnovabili e quello dell’efficienza energetica. Le start-up partecipanti hanno beneficiato di un’assistenza a distanza attraverso la casella postale corrente.startup@gse.it, dedicata a rispondere a specifiche richieste tecniche sulla partecipazione ai progetti europei, ed è stato loro distribuito il manuale “Opportunità di finanziamento dell’Unione Europea per la Ricerca e l’Innovazione 2014-2020” pubblicato da APRE, RSE e corrente.

Cleanstart promuove poi la partecipazione delle start-up clean-tech alle principali iniziative di presentazione a fondi di venture capital, tra cui il digital energy tour, organizzato da Legambiente, GSE, BarCamp, Sviluppumbria, e ItaliaRestartsUp, promossa dal Ministero dello sviluppo economico e dall’agenzia ICE.

In un’ottica di accrescerne la visibilità sul mercato, le imprese del settore beneficiano, inoltre, di uno spazio gratuito nella rivista quadrimestrale del GSE “Elementi” e nella rubrica “Il mondo di corrente”, così che queste possano illustrare le attività, i prodotti e le tecnologie innovative offerte.

L’iniziativa, infine, tramite il sito web corrente.gse.it, mette a disposizione delle start-up clean-tech un’apposita sezione per informarle sulle opportunità offerte dal sistema nazionale della green economy, per assisterle nella ricerca di partner tecnologico-finanziari e per offrire servizi di scouting volti all’individuazione di possibili mercati esteri di interesse.

 

 

  1. Conclusioni

Come riportato da Nòva, Il Sole 24 ore, quello del clean-tech è mercato da oltre 30 miliardi di euro, che supporta più di 150mila posti di lavoro, in base ai calcoli dell’energy & strategy group del Politecnico di Milano. Un’impresa su quattro, dall’inizio della crisi, ha scommesso su innovazione, ricerca, design e qualità sostenibile per ridurre l’impatto ambientale del proprio business e risparmiare energia; oltre 370mila aziende, secondo l’analisi di GreenItaly 2015, il rapporto di Fondazione Symbola e Unioncamere, hanno investito nelle tecnologie pulite. Il settore risulta, inoltre, centro d’interesse di policy, tanto nazionali quanto europee: basti pensare, sull’argomento, all’importanza della direttiva 2012/27/UE; che hanno l’obiettivo di fare dell’efficienza energetica un punto di forza del sistema-Europa, in grado di favorire la crescita di una domanda energetica sempre più svincolata dalle importazioni e dalle fonti energetiche non rinnovabili, e capace di generare un risparmio a favore tanto della pubblica amministrazione quanto dei consumatori finali.

Il settore risulta, nel panorama delle start-up, ancora relativamente poco diffuso ma senz’altro in crescita: in un anno, infatti, è stato possibile registrare un incremento circa del 72% del numero di imprese innovative regolarmente iscritte al registro delle imprese attive in ambito clean-tech; dalle 361 del maggio 2015 alle 620 del giugno 2016. Un’azione come quella del GSE rappresenta senz’altro la volontà di favorire un incremento sempre maggiore di realtà attive nel settore: questo, non solo per sfruttare al meglio le potenzialità del mercato di riferimento sopra brevissimamente illustrate, ma anche e soprattutto al fine di sviluppare e sostenere un sistema-paese che, nel suo complesso, voglia puntare sempre di più su fonti di energie pulite, rinnovabili e sostenibili.

 

Fonti e riferimenti bibliografici:

  • Corbetta – R. Volpe, Ministero dello Sviluppo Economico: Relazione annuale al Parlamento sullo stato di attuazione e sull’impatto della policy a sostegno delle start-up e delle PMI innovative, 3° edizione, 2016.

 

  • Altobelli – P. Carnazza – M. Corbetta  – E. Martini, Ministero dello Sviluppo Economico: Relazione annuale al Parlamento sullo stato di attuazione e sull’impatto della policy a sostegno delle start-up e delle PMI innovative, 2° edizione, 2015.

 

  • Carbone – G. Napolitano – A. Zoppini, Politiche pubbliche a disciplina dell’efficienza energetica, GSE, annuario di diritto dell’energia, Il Mulino, Bologna, 2016.

 

  • Data Journalism Infodata, Startup, il mercato del clean-tech vale 31 miliardi di euro, Nòva, Il Sole 24 Ore, Milano, 2016.
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