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AMMINISTRAZIONE CONDIVISA A BOLOGNA

07/11/2022

A cura di Beatrice Tabacco

L’amministrazione condivisa può rappresentare il prossimo passo nel percorso per la gestione dei beni e risorse pubbliche. Molti comuni d’Italia stanno iniziando ad affrontare la questione, tra questi il Comune di Bologna che ha recentemente sottoscritto il “nuovo Patto per l’amministrazione condivisa tra il Comune di Bologna, Terzo Settore e reti civiche cittadine”.

Il percorso che ha portato alla sottoscrizione del patto è iniziato nel febbraio del 2022 ed è stato l’espressione della collaborazione tra il comune, il Forum del Terzo Settore e la cittadinanza attiva: sono state coinvolte più di 500 cittadine e cittadini, sia rappresentanti di soggetti organizzati, sia cittadini attivi singolarmente.

La partecipazione al percorso è stata organizzata in assemblee pubbliche, laboratori e focus group tematici concentrati sugli elementi di novità rispetto al regolamento del 2014, il quale rappresenta una delle prime sperimentazioni a livello nazionale. Per assicurare la trasparenza del percorso e la massima partecipazione è stato realizzato uno spazio digitale per aggiornare e raccogliere le osservazioni sul documento del Patto.

Il lavoro realizzato dal Comune e dal Forum del Terzo è stato supportato da un Comitato scientifico di garanzia, animato principalmente dall’Università di Bologna, dell’Università di Tor Vergata, dall’ANCI Emilia Romagna e dall’AICCON, il cui coinvolgimento dimostra il lato sperimentale dell’Amministrazione condivisa. Il processo è ancora si suoi inizi e per ottenere risultati più efficaci e duraturi nel tempo è fondamentale studiare e tutelare i suoi processi, a partire dalla fase embrionale per arrivare alla messa in atto delle politiche approvate. Tutto questo è possibile solo grazie ad un Comitato scientifico che ne garantisce i processi.

Il documento approvato rappresenta una risorsa per dare risposte e creare sviluppo nella fase post-pandemica. Dopo un periodo caratterizzato dalla distanza sociale e dalla difficile ripartenza, una maggiore collaborazione, alla pari tra amministrazione e cittadinanza attiva, ha la possibilità di dare vita a nuove sinergie.

La formazione di un osservatorio permanente di confronto sull’amministrazione condivisa è tra le principali novità introdotte. L’osservatorio è formato dagli Stati generali dell’amministrazione condivisa e dal Comitato di impulso e monitoraggio. Con il nuovo regolamento è possibile sottoscrivere tre tipologie di impegni condivisi: gli impegni di processo, gli impegni di attuazione e gli impegni trasversali.

La programmazione e la progettazione condivisa saranno riconosciuti come strumenti primari con la modifica dello statuto del Comune di Bologna. Il ruolo riconosciuto a questi strumenti dimostra l’intenzione di ridurre la logica competitiva in favore di una più ampia collaborazione civica.

Tramite la realizzazione di un’unica cornice normativa tutti gli strumenti a disposizione dell’amministrazione condivisa saranno raccolti insieme ai soggetti e le forme di sostegno previste dall’Amministrazione comunale.

Il nuovo regolamento prevedrà l’iscrizione nell’elenco delle forme associative anche i gruppi informali, così permettendo la partecipazione di un più ampio novero di soggetti e riconoscerebbe, in aggiunta, il valore dei soggetti meno strutturati.

La valutazione e il monitoraggio dei risultati e degli impatti saranno qualificati come parte della progettazione territoriale. Sarà previsto anche un sistema strutturato di raccolta e condivisione dei dati per indirizzare le politiche pubbliche.

Verrà effettuato il riordino e il rafforzamento dell’uso di immobili e spazi pubblici, i quali sarebbero distinti nell’utilizzo: uso occasionale, uso transitorio e uso stabile. Si prevede dunque una maggiore apertura nei confronti dei soggetti informali.

In ultimo, tra le novità ci sarà la definizione e l’allargamento delle forme di sostegno a favore della collaborazione civica.

Il nuovo Patto per l’amministrazione condivisa entrerà in vigore con la delibera di Giunta e contestualmente verrà avviato l’iter per l’adozione del nuovo Regolamento sulle forme di collaborazione per lo svolgimento di attività di interesse generale e per la cura e la rigenerazione e dei beni comuni urbani.

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