Lab-IP

Le recenti novità normative in materia di edilizia penitenziaria






MATTEO PULCINI

20/03/2019

Le carenze strutturali dell’amministrazione penitenziaria periferica non sono di certo una novità nel panorama carcerario italiano. Negli anni la problematica è emersa più volte, a cadenze praticamente cicliche. Dovuta al sovraffollamento, che si ripropone costantemente come questione irrisolta nonostante le molteplici iniziative prese, od a disservizi di elevata gravità (si pensi ai rilievi della Commissione Parlamentare di inchiesta sul Servizio Sanitario Nazionale del 2011, che portarono alla luce le condizioni inumane degli Ospedali psichiatrici giudiziari) si è sempre posta la questione in cima agli obiettivi di politica penitenziaria da svolgere durante il mandato ministeriale. È storia recente quella del piano carceri, che nel 2010 avrebbe dovuto, secondo le intenzioni degli organi di indirizzo politico, portare la capienza regolamentare degli istituti ad ottantamila posti ma che come risultato, giudicato deludente dalla Corte dei Conti, ha mitigato leggermente la situazione degli istituti. Il Dap ha poi predisposto un nuovo piano strategico per il 2015/2020 mentre il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha rimodulato il piano carceri secondo le disponibilità economiche (si vedano i Doc. CXVI n. 6/XVII legislatura). Ad oggi i posti regolamentari sono cinquantamila mentre i detenuti presenti (dato aggiornato al 28 febbraio 2019) hanno superato le sessantamila unità. A ciò si aggiungano le non positive condizioni degli istituti esistenti, sottolineate da inchieste di private associazioni (ci si riferisce, per esempio, al resoconto annuale dell’associazione Antigone) e dai rilievi della rete dei Garanti dei diritti dei detenuti. Vista la persistente situazione di emergenza strutturale, il Ministro Bonafede, già nell’atto di indirizzo politico per il 2019, poneva come obiettivo la razionalizzazione della gestione degli immobili, la realizzazione di nuove strutture, l’approntamento di sistemi di videosorveglianza, nonché la realizzazione di opere infrastrutturali riguardanti Residenze per l’ Esecuzione di Misure di Sicurezza ed istituti a custodia attenuata per detenute madri, per i quali si voleva creare una rete nazionale omogenea.

Queste indicazioni sono poi confluite nella direttiva generale per l’attività amministrativa e la gestione del 30 gennaio 2019. Alla definizione degli obiettivi di performance è seguita poi la conversione in legge del d. l. n. 135/2018, avvenuta con l. 11 febbraio 2019, n. 12, recante anche misure di semplificazione per l’edilizia penitenziaria. Competenze prima assegnate al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e solo in via residuale al Dap, in relazione ad attività di studio e ricerca od alla predisposizione di progetti tipo (art. 35, l. n. 395/1990), sono state ora spostate in capo all’amministrazione penitenziaria. Con la nuova normativa il Dap si occuperà, tramite il proprio personale tecnico (che la relazione tecnica quantifica in 40 unità, tra ingegneri ed architetti, cui aggiungere ulteriori 17 ingegneri e 3 architetti da assumere presso gli uffici tecnici), della predisposizione di progetti e perizie per la ristrutturazione, l’ampliamento e la costruzione di istituti e nuovi padiglioni. Inoltre gestirà direttamente le procedure di affidamento degli interventi e la formazione dei relativi contratti, rimanendo punto di riferimento anche nella fase esecutiva. Spetterà al Dap, con l’ausilio del personale del genio civile e militare, anche l’individuazione di immobili dismessi nelle disponibilità di Stato, regioni, enti territoriali o pubblici, idonei alla riconversione in istituti penitenziari. L’ottica del legislatore, espressa nella relazione tecnica, è stata quella di trovare un’alternativa alla gestione commissariale, rivelatasi fallimentare nel periodo 2010-2014, per risolvere l’emergenza dell’edilizia penitenziaria entro un termine relativamente breve (gli interventi devono avvenire entro il 31 dicembre 2020). Quanto alle risorse cui attingere per la realizzazione delle opere la l. n. 145/2018 (bilancio di previsione per il 2019) assegna, negli stati di previsione, 95 milioni di euro al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per le infrastrutture carcerarie ed ulteriori 52 milioni di euro al Ministero della giustizia per la «Realizzazione di nuove infrastrutture, potenziamento e ristrutturazione nell’ambito dell’edilizia carceraria». Altre risorse potrebbero poi essere attinte dal fondo istituito dalla l. n. 205/2017, art. 1, co. 475 (bilancio di previsione per il 2018) per l’attuazione delle disposizioni di cui alla legge 23 giugno 2017, n. 103 che prevede ad oggi lo stanziamento di 10 milioni di euro all’anno. L’art. 1, co. 324 della l. n. 145/2018 ha infatti esteso l’utilizzo di tale fondo agli interventi urgenti relativi alle strutture ed ai servizi penitenziari, da disporsi con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze. È da precisare che i decreti attuativi della l. n. 103/2017 impegnano l’amministrazione penitenziaria ad un ulteriore sforzo di adeguamento infrastrutturale modificando alcune norme che richiedono, per gli istituti, alcuni requisiti “minimi” strutturali (servizi igienici riservati, acqua calda, locali adeguati alla vita comune ed alle diverse attività ecc.). L’adeguamento a queste novità normative risulta sicuramente più urgente rispetto, ad esempio all’efficientamento energetico o alla predisposizione di servizi di videosorveglianza in quanto attinente ai bisogni primari dei soggetti detenuti.

La gestione delle politiche di edilizia penitenziaria a livello interministeriale potrebbe rivelarsi più efficiente rispetto alle passate esperienze soprattutto riguardo alla progettualità che ci si può aspettare dalle azioni dell’amministrazione. Attualmente risultano avviati interventi in diversi istituti (all’Ucciardone di Palermo e a Poggioreale a Napoli), mentre nuove strutture sono in progettazione alla sezione femminile di Bari, Brindisi, Lecce e Potenza. Due nuovi istituti dovrebbero invece essere realizzati a Nola e a Forlì.

FacebooktwitterredditpinterestlinkedintumblrmailFacebooktwitterredditpinterestlinkedintumblrmail